Vi presentiamo oggi la recensione del Fiio K7, nella versione classica senza connetività Bluetooth. Si tratta di un dispositivo che include DAC e amplificatore per cuffie oltre a un preamplificatore, e che si presenta con un accattivante rapporto qualità/prezzo: il suo costo è infatti molto contenuto, circa 230 euro al momento in cui scriviamo.
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Recensione Fiio K7: come si presenta il dispositivo
Per cominciare vediamo cosa comprende la confezione del prodotto:
- Alimentatore a basso rumore da 12V/24W e relativo cavo
- Cavo USB
- Guida utente
- Foglio di garanzia
- Adattatore da 6.35mm
Il Fiio K7 si avvale di DAC AK4493s (due chip per permettere un’architettura completamente bilanciata e ridurre il cross-talk) e del modulo THX AAA 788+ per quanto riguarda l’amplificazione, lo stesso montato sull’ottimo K9 Pro, di fascia decisamente più alta.
Il prodotto e gli accessori sono presentati in uno scatolo nero contenente altre scatole più piccole con le componenti elencate sopra. Dalle immagini avrete già capito che si tratta di un DAC/ampli per cuffie da scrivania, con un design relativamente compatto (non così slim da poterlo definire un DAC portatile, ma comunque compatto), lato costruttivo il dispositivo appare alquanto solido con la sua scocca in alluminio e ha una piacevole estetica low-cost con led attorno alla manopola del volume, attraverso la quale è possibile anche spegnere il dispositivo. La manopola è molto ben fatta e permette di attraversare 112 gradini di volume.
Le dimensioni nello specifico sono 120x168x55mm, il peso è di circa 610 grammi. Sul pannello frontale oltre alla già citata manopola abbiamo connessioni per jack da 6.35mm e per cavi bilanciati da 4.4mm (opzione che vi consigliamo), abbiamo due selettori a leva che permettono di impostare il guadagno ad alto o basso e l’output su PO (cuffie con collegamento su pannello anteriore), PRE (funzione di preamplificazione) e LO (Line-Out su pannello posteriore). Un pulsante consente inoltre di switchare input. Oltre al led attorno alla manopola ne troviamo altri quattro, piccoli e allineati, che si accendono a seconda della connessione utilizzata: USB, ottica, coassile, di linea.
Sul pannello posteriore troviamo l’ingresso dell’alimentazione con a fianco l’entrata USB-B, quella coassiale e quella ottica. Sulla sinistra del pannello troviamo invece le entrate RCA (canali destro/sinistro) divise in Line e Pre/Lo. Poco è concesso all’estetica se non, sul pannello superiore, il logo FiiO e quello con la dicitura Hi-Res Audio THX Technologies che potete vedere nella foto in alto.
Si tratta di un dispositivo economico, pertanto, come è consuetudine per questa tipologia di DAC/ampli per cuffie, si bada più alla sostanza che all’apparenza. È importante sottolineare che il K7 eroga una buona quantità di energia e a parte casi estremi di cuffie ad altissima impedenza è in grado di pilotare qualunque dispositivo senza problemi. Il K7 eroga infatti 560 mW su un carico di 300 Ohm con l’1% di distorsione e 2000 mW su un carico di 32 Ohm con l’1% di distorsione.
Il K7 come anticipato presenta anche un pre-amp con connettività RCA che può fare comodo in talune situazione ed è sostanzialmente un plus rispetto a molti modelli della concorrenza che si limitano nella stessa fascia all’abbinamento DAC+ampli.
Come suona il K7
Entriamo nel vivo della nostra review del Fiio K7. Anzitutto possiamo dire che l’impronta sonora del dispositivo si presenta lievemente calda, e che tendenzialmente la riproduzione (considerando ovviamente la fascia di prezzo di riferimento) appare nitida e con un soundstage ampio e buona collocazione degli strumenti sulla scena.
La risposta dei bassi è piuttosto veloce, è pulita e abbastanza dettagliata. Il dispositivo dispone di buona potenza e le frequenze basse appaiono nel complesso ben gestite, con adeguato punch e adeguata profondità.
Per quanto riguarda le frequenze medie il sound risulta pulito e relativamente neutro, con una certa prominenza nei medioalti, un’interessante chiarezza del cantato e una bella definizione e separazione degli strumenti.
Gli alti sono gestiti in modo intelligente, senza spike che possano risultare fastidiose, con ottime performance sul cantato, buon dinamismo e una lodevole naturalezza complessiva. Si notano dettagli fini in questo range di frequenze e una certa rotondità nel dissolversi del suono prodotto dagli strumenti.
Consigliamo agli appassionati di attrezzarsi con un buon cavo bilanciato con jack da 4.4 mm (come di consueto in questi casi non incluso nella confezione), poiché la differenza si sente, in particolare sul soundstage, che diventa ancora più spazioso, e sul livello di dettaglio, che appare leggermente superiore. L’azienda spinge a livello di comunicazione sulla qualità di costruzione completamente bilanciata del dispositivo, che potete apprezzare dallo schema dei circuiti sotto riportato.
Abbinamenti e test incrociati
Se volete costruire un impiantino per cuffie da zero potete senz’altro valutare di abbinare il K7 alle Sundara di casa Hifiman, con un costo complessivo di poco superiore alle 550 euro. Una soluzione da scrivania o da poltrona a costo molto basso che garantisce già una certa soddisfazione all’appassionato, combinando il dinamismo e l’incisività delle cuffie magnetoplanari Hifiman all’ottima gestione complessiva della riproduzione del K7.
Il mercato presenta diversi altri dispositivi simili nella stessa fascia di prezzo, e alcune alternative sono senz’altro valide. Spendendo qualche euro in meno è possibile acquistare lo Zen DAC v2 di iFi (che non ha pre-amp). Pur trattandosi di modelli molto differenti (e lo si intuisce anche dal design completamente diverso) a conti fatti consiglieremmo di spendere qualcosa in più per portarsi a casa il K7.
Altro validissimo concorrente è il Topping DX3 Pro+, per il quale ci sembra di poter indicare nella mancanza di un’architettura completamente bilanciata la maggior differenza con il K7 (altro motivo per cui vi consigliamo di procurarvi un dignitoso cavo bilanciato assieme al K7, se non ne avete già uno a casa).
Se siete nuovi al mondo dell’hi-fi fate attenzione alle vostre esigenze: il K7 è una soluzione con DAC-ampli-preamp, se cercate un dispositivo economico all-in-one, cioè per gestire praticamente qualsiasi connessione pur mantenendo un prezzo basso, conviene puntare a integrati completi (si può pensare al Topping MX3s). Se non avete ulteriori necessità a parte quelle legate alla gestione di un impianto per ascolto in cuffia, invece, vi consigliamo caldamente di puntare su dispositivi DAC/ampli come il K7, senza ulteriori funzioni o stadi, poiché a parità di prezzo, come buon senso vuole, avrete una qualità sonora migliore.
Conclusioni
Il Fiio K7 è una scelta molto solida. Comparandolo ad altri dispositivi pari funzioni e pari fascia siamo giunti alla seguente conclusione: in termini di riproduzione sonora il dispositivo risulta pari o lievemente superiore ai concorrenti, pur con le inevitabili differenze timbriche proprie di ogni device, brillando in particolar modo per ampiezza di soundstage e collocazione degli strumenti: una qualità sonora che poggia sull’utilizzo di validi chipset di amplificazione e per la conversione digitale-analogica.
Considerando la solidità costruttiva, la funzione preamp non inclusa in molti concorrenti e le ottime performance con cavo bilanciato, se volete un dispositivo da scrivania con costo compreso tra i 200 e i 240 euro, il nostro consiglio è quello di puntare sul K7.
Voi cosa ne pensate?